RIAPERTURA BLOG E SCUOLA NEL BOSCO


Buongiorno e buon anno a tutti!!

Quanto è passato dal mio ultimo post?  
Mi sembra impossibile ma sono passati 2 anni, incredibile! 

Oggi provo a ripartire, non so quanto spesso riuscirò a scrivere e sicuramente troverete tanti cambiamenti rispetto alla Francesca che eravate abituati a leggere e a vedere anni fa.

Cambiamenti che io ho accolto con gioia e con un senso di liberazione e sicurezza difficili da spiegare. 🙏
Anche con tanta fatica, perchè mettersi in discussione, smussarsi e cambiare prospettiva è un lavoro intenso e faticoso. 

Come noterete mancano tutte le belle foto che accompagnavano i post (in un momento di genialità assoluta ho liberato spazio su Drive non tendendo conto che le foto caricate sul blog erano archiviate lì 😓) . Pian piano sistemerò.


Il 2018 è stato per me un anno tosto a dir poco, con un sacco di problematiche ma anche tante meravigliose scoperte e soddisfazioni di cui pian piano vi parlerò. 
Fatto sta che sono arrivata alla fine del 2018 praticamente piatta e stanca morta!!! 

Il problema più grande e spaventoso e che mi ha completamente destabilizzata è stato il primo anno di Scuola Elementare (sì, ok, non è il nome corretto, sarebbe scuola primaria ora) di Giovanni.

Non starò a raccontarvi i dettagli, ma è stato terrificante: non riconoscevo più mio figlio, spesso non riuscivo a portarlo a scuola la mattina ed ho assistito, sull'orlo di una crisi di nervi, a ripetute scene che mi hanno fatto pensare che ci fosse qualcosa in mio figlio che non andasse, 
qualcosa di fisiologico intendo.

Sono andata anche da una psicologa di Milano, specializzata nell' età evolutiva e nei disturbi scolastici perchè non ce la facevo più ad affrontare questo suo disagio da sola. 
Avevo bisogno di un parere esterno, professionale. Ma esterno proprio, non di qualcuno che ci vive costantemente e che fosse in qualche modo coinvolto sentimentalmente.

Nemmeno i suggerimenti della psicologa hanno sortito l' effetto sperato. 
Quindi piano piano, lasciate le mie paure e insicurezze (del tipo "ma possibile che solo io abbia queste difficoltà? possibile che noi dobbiamo essere sempre diversi? tutti i bambini vanno a scuola e non vedo nessuno che fa scenate come il mio.., vedi nota a fondo pagina) ho iniziato a ripercorrere il nostro cammino dalla nascita di Giovanni fino a quell' inizio di Scuola.

E se il problema non fosse lui mi sono detta? Ma il modo in cui è cresciuto ed il ritrovarsi improvvisamente catapultato in un contesto del tutto estraneo a quello che avevo sempre 
incoraggiato e praticato? 

In quel periodo me ne sono sentite dire di tutti i colori: che mio figlio aveva vissuto nella bambagia fino ad allora e adesso faceva fatica a inserirsi (eh...nella bambagia?? mi viene in mente un episodio insignificante ma significativo: un giorno per lo spuntino di metà mattina  a scuola, Giovanni aveva una mela tagliata a fettine con stuzzicadenti per poterla tirare su dal contenitore e portarla alla bocca. 
Mia mamma che era andata quel giorno a prenderlo all' uscita di scuola, diciamo che è stata redarguita...ecco...guai allo stuzzicadenti!! Mah)

Fin da quando erano piccini i miei figli sono stati abituati ad usare attrezzi appuntiti, non hanno mai avuto piatti di plastica ma sempre piatti che cadendo si sarebbero rotti, sono sempre stati esposti al pericolo, certo vigilato ma pur sempre pericolo, ecc)

Ecco.. mi sto già dilungando troppo ma è un argomento che mi sta talmente a cuore.... una delle mie passioni (ricordate? avevo iniziato la rubrica sulla cura del bambino proprio su questo blog nel 2015, trovate i post qui).

Fatto sta che Giovanni non prendeva più in mano un libro, aveva perso la curiosità per il mondo , era diventato un bambino scontroso e sempre triste (ha un po' la tendenza già di suo alla melanconia ma non a quei livelli), insomma, un vero capolavoro!!

A Giugno avevo preso una decisione : la seconda elementare non sarebbe stata alla scuola "tradizionale". A costo di svenarmi e di assumere un istitutore, avrei continuato il mio iniziale progetto di homeschooling.

Non potevo sopportare di vedere mio figlio cosi, non potevo fargli vivere le sue giornate con la sola ansia, angoscia e mancanza di piacere ed interesse. Ed in tutta onestà, nemmeno io avrei retto un altro anno cosi. 

Poi l' illuminazione: ma non è che l'asilo del bosco di Veglio (un paesino di montagna a 15 minuti da casa mia) sia pronto per partire con un progetto per i bambini più grandi?

Tempo di contattare un paio di persone e sì, scopro che in effetti il progetto dovrebbe partire proprio per il nuovo anno scolastico (incredibile!! che le forze dell' universo si stiano dispiegando a mio favore penso? scopro inoltre che una delle maestre del bosco ha sposato un mio cugino e che il loro bimbo ha la stessa età di Giovanni e che se il progetto dovesse partire, i cuginetti frequenterebbero la scuola insieme!! Sì, decisamente, l' universo si sta prodigando a mio favore penso).

Iniziano gli incontri di presentazione del progetto, le ipotesi, le idee fluiscono e siamo tutti felici. Si deve però arrivare a quota 8 bambini perchè il progetto possa partire. Fine Luglio abbiamo il verdetto (seguito da mio sospiro di sollievo ENORME) : il progettyo partirà, con ben 9 bambini! 

Una pluriclasse, iscrivo anche Carlo. 
Fratelli e cugino in classe insieme in questa nuova elettrizzante avventura.

Settembre, si parte. 
Giovanni un altro bambino, felice e aperto, RITORNA il mio bambino.
Certo, ogni tanto cede (specie sui pomeriggi, sono 2 ) ma ci stiamo lavorando.

UN'ALTRA VITA, UN ALTRO MODO DI APPRENDERE, UN ALTRO MODO DI INSEGNARE.


Il bambino al centro, assecondato nei suoi talenti e nei suoi tempi.
Un apprendimento spontaneo e gioioso, in natura (ma esiste anche una classe !) 
Maestri come attenti osservatori che lasciano il bambino libero di fare (Montessori docet) e che hanno conservato il proprio bambino interiore. Maestri che lasciano il bambino libero di sbagliare ed di autocorreggersi. Maestri di una sensibilità unica.
Non solo nozioni ma tanta esperienza. Una scuola del fare.
Una scuola in divenire con l'aiuto di tutti (bambini, maestri e famiglie)

IL BOSCO DEI GRANDI. 

Per questo, in questo Gennaio di scelte, invito chi di voi vive nella mia zona a partecipare all' 
open day della nostra Scuola nel Bosco, per una scelta di felicità! 

Ecco i dettagli , gradita la prenotazione per motivi organizzativi.

Buona scelta a tutti voi!




p.s. Ora a quelle domande frutto dell' insicurezza e della paura mi rispondo cosi: "no, non sei l'unica ed infatti sulla tua strada hai trovato altre mamme in preda alle stesse paure e che hanno vissuto queste situazioni", "eh..che ci dobbiamo fare! accogliamo questa diversità e via" , "non devo guardare e fare paragoni con le altre famiglie e gli altri bimbi. Mai. Noi siamo noi. Gli altri sono altri appunto. Ognuno di noi ha la sua unicità e vive la vita in modo diverso. "

Con questo non voglio dire che ora sia tutta una passeggiata, ma non ci sono paragoni, comunque!!


Commenti

  1. Ben tornata Francesca!
    Sono felicissima di leggerti di nuovo. Da anni seguo il tuo blog (che trovo stupendo!) e mi è piaciuto molto scoprire anni fa il tuo stile di vita che, per molti aspetti, rispecchia anche il mio/nostro, anche se viviamo in città. Abbiamo però la fortuna di avere una casa in campagna nel Monferrato (io sono di Torino) che appartiene da circa 3 secoli alla famiglia di mio marito. Ci andiamo spesso e vorremmo, quando saremo in pensione, andarci a vivere.
    Mi piace moltissimo l'idea di questa scuola alternativa! Peccato che mia figlia abbia ormai quasi finito l'università, perché sarebbe stata un'ottima alternativa alla scuola tradizionale.
    Ora ti saluto e lascio un abbraccio a te e ai tuoi splendidi figli e, se vuoi, vieni a trovarmi nel mio blog: https://lastregashani.blogspot.com/

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    1. Che meraviglia! Una casa di proprietà della stessa famiglia da 3 secoli,bellissimo!

      Vengo a trovarti con piacere.

      A PRESTO

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    2. Sarò molto contenta se vieni a trovarmi, e se mi lasci anche un salutino, mi renderai veramente felice!
      Un abbraccio!

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  2. Che bello il tuo ritorno Francesca!!! E bellissima la storia della scuola nel bosco, che già conoscevo ma che ho rivissuto riassunta. Un grande grande abbraccio per continuare così, mossa da passione, non solo quella deco... e con questi due folletti che sono meravigliosi!

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    1. Due meravigliosi monelli!! Sì sì!!
      Un abbraccio forte anche a te.

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  3. Che piacere rileggerti... Non ci conosciamo ma ti ho sempre seguita nel "vecchio blog" e ho sempre usato la tua cera per legno sui miei mobili! :D Madre anche io come te di due bambini,la mia primogenita ha presentato le stesse crisi di Giovanni nel passaggio alla materna/infanzia, lasciando noi genitori completamente esausti e senza parole. Quindi no: ti garantisco che non sei sola, ma in buona - e numerosa - compagnia. Parola di maestra! Bentornata! Aura

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  4. Ciao Aura,
    in effetti, scorprire che non si è proprio gli unici a cui capita è un sollievo, seppur piccolo, ma ci si sente meno strani!

    A presto

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  5. Bentornata,il tuo e' un problema comune,succede anche a me,e' la scuola che deve cambiare,i docenti non sono preparati.Un bacio

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  6. Cara Francesca,
    quanto ci sei mancata lo sai già... per cui bentornata!
    La vostra esperienza nella scuola nel bosco l'ho vissuto attraverso le tue foto in questi mesi, e devo dire che, dopo i confronti che abbiamo avuto lo scorso anno in tema scuola (che era un tema ben scottante) sono stata felicissima che abbiate trovato questa via alternativa e più rispettosa dei bambini.
    Grazie per il tuo racconto emozionante, che fa venire voglia di più scuole nel bosco per tuti!

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  7. bentornata Francesca!!! coraggio.. quando si inizia il percorso scolastico è sempre una grandissima incognita... tieni duro.. Anche qui vicino Roma ci sono le Scuole nel Bosco.. sono bellissime! A presto.. Daniela Romagnoli

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